Una lussazione di spalla è un evento dannoso molto comune, specialmente in determinate attività sportive. Una parte delle lussazioni sono a carico dell’articolazione acromion claveare (AC). L’articolazione AC è formata da una porzione della scapola (acromion) e dalla clavicola. Lussazione di spalla (scapolo-omerale) e lussazione AC sono spesso confuse l’una con l’altra. In verità sono due condizioni patologiche ben differenti.
Questa guida la aiuterà a comprendere:
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che cosa è l’articolazione AC
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che cosa accade quando l’articolazione AC si lussa
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come si tratta una lussazione AC
Anatomia
Come è composta l’articolazione AC e come lavora?
La spalla è composta da tre ossa: la scapola, l’omero, e la clavicola.
La parte della scapola che forma la parte superiore della spalla è chiamata acromion. L’articolazione AC è localizzata dove l’acromion incontra la clavicola. I legamenti mantengono unite queste due ossa.
I legamenti sono strutture fibrose rigide che connettono tra loro due ossa. I legamenti AC circondano e supportano l’articolazione AC. Insieme essi formano la capsula articolare. La capsula articolare è una sacca che racchiude l’articolazione e le sostanze fluide che nutrono e lubrificano l’articolazione stessa. Altri due legamenti (extrarticolari), i legamenti coracoclavicolari (conoide più mediale e trapezoide più laterale) mantengono in basso la clavicola ancorandola ad una sporgenza ossea della scapola chiamata processo coracoideo.
Le lussazioni AC sono classificate da lievi a severe, a seconda di quanti legamenti sono stirati o lesionati. Il grado più lieve consiste in un semplice allungamento dei legamenti. Scientificamente questo tipo di lesione è riconosciuto come grado 1. La lussazione AC di grado 2 consiste in una rottura dei legamenti AC e in una stiramento dei legamenti coracoclavicolari. Una rottura completa dei legamenti AC e CC corrisponde ad una lussazione AC di grado 3. Questo grado di lesione comporta una ovvia tumefazione a carico della spalla, una alterazione del profilo e maggiore dolore. Esistono anche i gradi 4 e 5 con ovviamente una accentuazione della gravità della situazione e con uno spostamento maggiore dell’estremità laterale della clavicola.
Cause
Come avviene una lussazione AC?
La causa più comune di lussazione AC è una caduta sulla spalla. Appena la spalla urta il suolo, la forza della caduta spinge la scapola verso il basso. La clavicola, essendo articolata alla gabbia toracica (allo sterno), non può muoversi abbastanza per assecondare il movimento della scapola. Questo comporta uno stress elevato sui legamenti acromion claveari e coraco clavicolari, oltre i carichi da questi sopportabili, portanto ad una rottura dei legamenti stessi ed alla lussazione (perdita completa dei rapporti articolari tra acromion ed estremo laterale della clavicola).
Sintomi
Che sintomi causa questa condizione?
I sintomi variano da un lieve fastidio a livello dell’articolazione fino ad un dolore intenso con impotenza funzionale (specialmente in fase acuta – prime 2 settimane). I gradi 2 e 3 possono causare una infiammazione e un gonfiore da non sottovalutare. Lo stravaso ematico può determinare una ecchimosi con una colorazione bluastra della zona interessata per parecchi giorni dopo l’evento traumatico. Nelle lussazioni di grado 3, si può percepire una sensazione di scroscio dovuto alla perdita dei rapporti articolari. Le lussazione dal 3° al 5° grado possono causare una notevole tumefazione a carico della spalla molto sgradevole dal punto di vista estetico
Diagnosi
Quali test sono utili?
Il suo ortopedico di fiducia avrà bisogno di diverse informazioni circa il dolore (sede, gravità, estensione), riguardo l’infortunio ed ogni altra sintomatologia avvertita. Le verrà chiesto di informare il medico circa eventuali precedenti infortuni alla spalla.
La diagnosi è di solito fatta attraverso un esame obiettivo con l’esame fisico e la palpazione dell’articolazione. Queste manovre evocheranno il dolore, specialmente in fase acuta, ma è fondamentale che il medico capisca il punto preciso del dolore e quali movimenti lo evocano.
Potrà rendersi necessaria una radiografia per il completamento diagnostico e per la conferma dei sospetti. La radiografia può dimostrare la lussazione AC ed il grado di gravità; dovrà essere esclusa una frattura della clavicola. In fase cronica (oltre la 3°settimane), talvolta la radiografia viene effettuata tenendo un peso tra le mani così da stressare in allungamento l’articolazione e valutarne la stabilità.
Trattamento
Quali opzioni di trattamento sono disponibili?
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TRATTAMENTO NON CHIRURGICO
Il trattamento per le lussazioni di grado 1 e 2 di solito consiste in una terapia antidolorifica e in un breve periodo di riposo funzionale utilizzando un tutore. Il programma di riabilitazione può essere seguito da un fisioterapista.
Il trattamento di lussazioni di I e II grado è sicuramente conservativo, per quelle di IV e V grado è consigliata una stabilizzazione o ricostruzione legamentosa.
Il trattamento delle lussazioni di grado 3 è controverso. Molti studi hanno mostrato che non vi è differenza tra un trattamento chirurgico ed uno conservativo. Anche con la chirurgia, una tumefazione potrà persistere e una parte dei pazienti operati potrà avere bisogno di una successiva operazione. Altri studi invece dimostrano come sia efficace ed indicato trattare queste lesioni per prevenire ulteriori futuri danni a carico della spalla e risolvere meglio il quadro sintomatologico, soprattutto in pazienti sportivi e con alte richieste funzionali.
Molti studi si sono concentrati sulle conseguenze di una lussazione sull’articolazione AC. L’articolazione coinvolta degenera più velocemente del normale. Nel tempo essa diventa artrosica e dolente. Questo processo può verificarsi in anni ma talvolta può accadere precocemente anche in uno o due anni.
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TRATTAMENTO CHIRURGICO A CIELO APERTO
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Diverse e varie sono le tecniche chirurgiche per la riparazione di una lussazione AC. Diverse le tecniche, diversi gli strumenti interessati ed impiegati, diverse le scelte. Alcuni chirurghi preferiscono riparare le lussazioni AC mediante una incisione di circa 4 cm sopra l’articolazione AC. Il chirurgo inizialmente riposiziona l’articolazione nella corretta posizione. Diversi tipi di strumenti verranno adottati per mantenere in sede le ossa (viti, placche, fili ad alta resistenza, tessuti sintetici, preparati legamentosi, bottoni e così via). Lo scopo finale sarà quello di mantenere stabile ed elastuca l’articolazione.
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In caso di posizionamento di mezzi di sintesi, potrebbe essere indicato rimuoverli a successivamente.
TRATTAMENTO CHIRURGICO ARTROSCOPICO
Non tutti scelgono una riparazione artroscopica per la difficoltà nel raggiungere tale articolazione e ripararla. Nonostante le difficoltà tecniche, il nostro gruppo effettua con efficacia e successo questo trattamento, sia in fase acuta che cronica, per via artroscopica, preferendolo alle incisioni previste dalla chirurgia aperta. Una microtelecamera ad altissima risoluzione e dei microstrumenti vengono introdotti nell’articolazione scapolo-omerale attraverso dei piccoli fori nella cute e si raggiunge l’articolazione AC e la coracoide.
La riduzione, in sintesi, avviene mediante apposizione di bottoni e fili ad altissima resistenza tra la clavicola e la coracoide, dopo aver preparato dei fori attraverso queste due ossa. In alcuni casi, soprattutto cronici, si può aumentare la tenuta con una trasposizione dei legamenti AC.
Il vantaggio di questa tecnica è quella di un trauma inferiore ai tessuti molli (piccoli buchi nella pelle invece di incisioni cutanee) ed una precoce ripresa funzionale e riabilitazione.
Riabilitazione
Cosa mi devo aspettare dopo il trattamento?
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Riabilitazione dopo trattamento conservativo
Se non avrà bisogno della chirurgia, la rieducazione motoria inizierà non appena scompare il dolore, seguita da un programma di rafforzamento muscolare. Inizialmente gli esercizi saranno fatti mantenendo il braccio sotto il livello della altezza delle spalle. Il programma poi prevederà il rafforzamento dei muscoli della cuffia dei rotatori e della scapola. Nella maggior parte dei casi il dolore scompare entro le 3 settimane. Il recupero completo si avrà nel giro di 6 settimane per le lussazioni di grado 2 e nel giro di 12 per quelle di grado 3.
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Riabilitazione post chirurgica
Il chirurgo prescriverà di indossare un tutore che protegga la spalla per diversi giorni (dai 15 ai 30 giorni a seconda della lesione e del trattamento). Al termine del periodo di immobilizzazione, i cicli di fisioterapia saranno focalizzati nel controllo del dolore, dell’infiammazione post chirurgica e del recupero del range di movimento passivo con movimenti assistiti da parte del fisioterapista che contemporaneamente eseguirà esercizi di stretching progressivo. Il ghiaccio potrà essere molto efficace per controllare dolore e tumefazione. Il fisioterapista potrà effettuare massoterapia ed altri trattamenti manuali per ridurre il dolore e lo spasmo muscolare.
La rieducazione attiva, senza pesi, inizierà tra le 6 e le 8 settimane dopo l‘intervento, dando così il tempo ai legamenti di guarire. Tutti i movimenti e tutti i gesti della vita quotidiana non potranno permettere il sollevamento di pesi. La rieducazione motoria attiva assistita la aiuterà ad ottenere una articolarità completa della spalla usando i muscoli che così si manterranno in tono.
Dopo circa 3 mesi, potrà iniziare il rafforzamento attivo dei muscoli. Gli esercizi saranno finalizzati al miglioramento della forza e del controllo dei muscoli della cuffia dei rotatori e della scapola.
Il recupero da un intervento chirurgico alla spalla può impiegare parecchio tempo. Dovrà essere paziente e molto attento a seguire le indicazione del programma di terapia che verrà suggerito. Non bisogna avere fretta e fare troppo, non bisogna avere paura e fare troppo poco: basterà seguire scrupolosamente le indicazioni date di volta in volta.
Alcuni esercizi che potranno essere prescritti potranno essere attagliati alle sue personalissime esigenze anche sportive agonistiche o lavorative. Alcune fasi potranno essere indirizzate specificatamente al gesto atletico.